linotype
‹làinotaip› s. ingl. [comp. di line «linea» e type «tipo, carattere tipografico»] (pl. linotypes ‹làinotaips›), usato in ital. come s. f. e agg.,
invar. – In tipografia, nome (originariamente, marchio di fabbrica) generalmente usato per indicare la macchina compositrice tipografica che compone in piombo le linee di caratteri formanti i testi per la stampa (per es., di giornali), a differenza della monotype che invece fornisce caratteri mobili; dagli anni Ottanta del sec. 20°, per l’affermarsi della fotocomposizione (v.), il suo uso è andato via via diminuendo, e oggi è stato definitivamente sostituito da processi digitali di composizione. È schematicamente costituita da una tastiera con 90 tasti, simile a quella di una macchina per scrivere, la quale comanda la successione delle matrici in rame dei caratteri da avviare nel compositoio per formare la riga in cavo, predisposta ad accogliere il piombo fuso che in un unico blocchetto forma la riga. Anche il procedimento di composizione: comporre in linotype. Cfr. linotipia2, linotipico e lino3.