lineetta
lineétta s. f. [dim. di linea]. – Breve linea, in genere. In partic.: 1. Il piccolo tratto orizzontale che nella scrittura e in tipografia è usato con varie funzioni: per unire due elementi di una parola composta (per es., errata-corrige, anglo-americano) o due parole o locuzioni (per es., la linea Roma-Napoli, il Trentino-Alto Adige); per segnare in fin di riga l’interruzione di una parola che continua nella riga seguente (in questi due casi, però, essendo la linea cortissima, si preferisce in tipografia il termine trattino); prima e dopo una frase incidentale, con ufficio simile a quello delle parentesi; prima e dopo la citazione di un discorso diretto, con la stessa funzione quindi delle virgolette, ecc. (anche in questi casi, è distinta in tipografia con nomi diversi a seconda della lunghezza e della funzione). In matematica: una lineetta orizzontale è il simbolo di sottrazione e si legge «meno»; due lineette parallele orizzontali sono simbolo di uguaglianza e si leggono «uguale (a)»; tre lineette parallele orizzontali hanno varî significati, nelle varie teorie: «coincidente» o «congruente con» nella geometria elementare, «congruo con» nella teoria dei numeri interi, «identicamente uguale a» nella teoria delle funzioni, ecc.; quattro lineette parallele orizzontali significano, in geometria algebrica, «algebricamente equivalente a». In chimica, il segno della lineetta posto, nella formula di struttura di una molecola, tra i simboli di due elementi, indica l’esistenza di un legame semplice tra gli elementi stessi; il doppio e il triplo legame sono indicati rispettivam. con due (=) e tre (≡) lineette parallele. 2. In ottica, l. stigmatiche (o focali di Sturm), le immagini che un sistema affetto dall’aberrazione di astigmatismo dà di un punto in luogo della sua immagine nitida e puntiforme. Dim., non com. lineettina.