licenziare /litʃen'tsjare/ [dal lat. mediev. licentiare, der. del lat. licentia "licenza"] (io licènzio, ecc.). - ■ v. tr. 1. a. (ant., lett.) [dare licenza, permettere, concedere di fare qualcosa, con la prep. di (più raro a) e l'inf.: gli licenziò di potersi tornare a Genova al lor piacere (G. Boccaccio)] ≈ acconsentire (a), concedere, permettere. ↔ interdire, proibire, vietare. b. [dare a una persona il permesso di andarsene: l. gli ospiti, un visitatore] ≈ accomiatare, congedare, (non com.) dare licenza (a). 2. a. [mandare via da un impiego: l. un dipendente; l. su due piedi o in tronco] ≈ (pop.) cacciare, destituire, (non com.) dimettere, (iron.) dimissionare, esonerare. ⇑ allontanare. ↔ assumere, (pop.) prendere, riassumere. b. (estens.) [obbligare un affittuario ad abbandonare un immobile: l. un inquilino] ≈ (burocr.) escomiare, mandare via, sfrattare. 3. (educ.) [conferire la licenza in una scuola al termine del corso di studi: quest'anno l'istituto ha licenziato 48 alunni] ≈ diplomare. ■ licenziarsi v. rifl. 1. [prendere commiato: l. con una scusa] ≈ accomiatarsi, congedarsi. 2. [abbandonare il proprio impiego] ≈ (pop.) andarsene. ‖ dimettersi. ■ v. intr. pron. [prendere una licenza scolastica: s'è licenziato con ottimo] ≈ diplomarsi. ‖ laurearsi.