libroterapia
s. f. Il contributo che la lettura di libri può portare alla soluzione di difficoltà o sofferenze psicofisiche. ◆ in Germania prima, negli Stati Uniti e in altri Paesi occidentali dopo, si è andata diffondendo la pratica della «consulenza filosofica»: una relazione di aiuto in cui il consultante (non il paziente!), magari all’asciutto di storia della filosofia, chiede al consulente di poter confrontare le proprie idee, convinzioni e ipotesi, sul significato dell’agire e del patire in questo mondo. Di volta in volta, spetterà al consulente capire se assumersi da solo la responsabilità della relazione (dialogando personalmente o inserendo il consultante in piccoli gruppi di discussione o suggerendo una libroterapia) o indirizzare l’altro anche a uno psicoterapeuta (illustrandogli, possibilmente, quali siano le diverse scuole – talora alternative per indirizzo e metodologia – che il mercato offre in un determinato territorio). (Augusto Cavadi, Repubblica, 19 aprile 2003, Palermo, p. I) • La Giornata mondiale del libro coinciderà, ad Asti, con l’ultimo incontro del corso di avvicinamento alla lettura espressiva «Io leggo... tu immagini», che ha visto la partecipazione di trenta volontari, attivi nelle associazioni operanti in ospedale, con l’obiettivo di attivare una sorta di «libroterapia» che aiuti i malati ad alleviare il dolore. (Stampa, 23 aprile 2008, Asti, p. 59).
Composto dal s. m. libro e dal s. f. terapia.
Titolo del volume di Miro Silvera, Libroterapia. Un viaggio nel mondo infinito dei libri, perché i libri curano l’anima, Milano 2007.