libro parlante
loc. s.le m. Libro riprodotto con tecnologie audiovisuali, destinato a persone che hanno difficoltà visive o espressive. ◆ I Lions Club hanno scelto Chivasso come centro nazionale per la raccolta di occhiali usati. Ad inaugurare la struttura il presidente mondiale dei Lions, Tae Sup Lee. L’importante servizio non fa che confermare l’impegno dei soci nei confronti degli ipovedenti, impegno da sempre bandiera della fondazione e che si è già concretizzato con la produzione di libri «parlanti», registrati su supporto magnetico, e campagne sanitarie nelle zone più povere del mondo. (Marco Bogetto, Repubblica, 18 febbraio 2004, Torino, p. VIII) • Esercizi giornalieri e intensivi. Facile a dirsi, difficile a farsi. Gli ostacoli: costi, tempi di spostamento per raggiungere gli specialisti, difficoltà nel reperire personale specializzato. Per questo è fondamentale l’uso del computer (con il correttore automatico), di libri parlanti, di video e cd rom. Sempre per incentivare l’«autoriabilitazione», è nato anche «T-slessia», un progetto sperimentale (realizzato dal consorzio Cineca in Emilia Romagna) di tv digitale terrestre che consente ai bimbi dislessici di fare esercizi autonomamente a casa e a scuola (controllati da un logopedista o un insegnante). (Annachiara Sacchi, Corriere della sera, 9 aprile 2006, p. 8) • [tit.] Per i non vedenti arriva il libro parlante [testo] […] secondo Raffaele Farigu, presidente dell’Ierfo (un istituto per ciechi), che ha apprezzato tantissimo la creazione del servizio, «bisognerebbe prestare i libri parlanti anche a bambini, persone dislessiche e anziani». Per ora, però, a poter «leggere» i libri parlanti saranno soltanto i 50 non vedenti che risiedono in città e gli altri 150 del territorio. (Marco Venturi, Unione Sarda, 31 gennaio 2008, p. 18, Carbonia).
Composto dal s. m. libro e dal p. pres. e agg. parlante.
Già attestato nella Repubblica del 15 luglio 1994, Affari & Finanza, p. 16 (Massimo Miccoli).
V. anche libro parlato.