liana
liàna s. f. [dal fr. delle Antille liane, der. di lier «legare», lien «legame»]. – 1. In botanica, nome generico di piante erbacee (come il fagiolo, il luppolo, il vilucchio, ecc.) o legnose (come la vite selvatica, l’edera, il caprifoglio, ecc.), annue o perenni, volubili, che, radicate nel terreno, si appoggiano con i loro fusti o rami ad altre piante, perché sono troppo deboli per mantenersi erette. Più comunem., e in senso stretto, sono così chiamate quelle piante legnose, abbondanti nelle regioni tropicali caldo-umide (dove se ne conoscono circa 2000 specie), che, attorcigliandosi con i lunghissimi rami, o con aculei, o con radici avventizie, a guisa di corde attorno ai sostegni, rendono le foreste impenetrabili. Le famiglie più ricche di liane sono le bignoniacee, le menispermacee, le sapindacee e le papiglionacee. 2. Liane d’acqua: nome con cui sono comunem. chiamate le piante del genere fitocrene. 3. Nella terminologia della lotta libera, sinon. di intreccio.