lessicalizzazione
lessicaliżżazióne s. f. [dal fr. lexicalisation; v. la voce prec.]. – In linguistica, processo per cui un sintagma (o, più genericam., una sequenza di parole) acquista stabilmente carattere e funzione di unità lessicale, nella quale i singoli elementi (che talora si fondono anche graficamente) non sono più scambiabili nella loro reciproca posizione né sostituibili con altri sinonimi; sono sintagmi lessicalizzati, per es. (in vario grado), le locuz. avverbiali per lo più e per lo meno, all’improvviso, d’un tratto, le locuz. congiuntive in modo da, per il fatto che, i sost. fuorigioco, caffellatte, i nessi carta da lettere, al calar del sole, prendere la fuga, venire ai ferri corti, ecc. In quanto processo di arricchimento del lessico (a spese della grammatica), si ha lessicalizzazione anche quando una forma della flessione nominale o verbale si rende semanticamente autonoma e costituisce una nuova unità lessicale, trasferendosi talvolta ad altra categoria grammaticale: ne sono esempî i sost. lavatrice, perforatrice e sim., che da forme femminili di nomi mobili sono passati a indicare macchine e strumenti; i plurali le interiora, le fusa, distintisi anche nella desinenza da gli interiori, i fusi; i participî divenuti veri e proprî aggettivi o sostantivi, come dilettante, tangente, stretto, dipinto, ecc.; le prep. durante, mediante, in origine forme participiali (propr. ablativi assoluti latini), che costituiscono però anche esempî del processo contrario (cioè di grammaticalizzazione); i gerundî sostantivati del linguaggio musicale, crescendo, diminuendo, ecc. («un crescendo rossiniano»); le forme verbali sostantivate il credo, un pagherò (vaglia cambiario), un repulisti, e altre.