legare1
legare1 (ant. o dial. ligare) v. tr. e intr. [lat. lĭgare] (io légo, tu léghi, ecc.). – 1. tr. a. Stringere, avvolgere con una fune o un altro mezzo flessibile qualcosa o qualcuno, o più cose insieme, per congiungere, tenere fermo, immobilizzare e sim. (è in genere il contr. di sciogliere, oltreché di slegare): l. un pacco, un fascio di legna, un mazzo di fiori; l. la bocca del sacco, l. le scarpe (cioè allacciarle con le stringhe), l. i capelli con un nastro; l. in fascio, in covoni; l. a qualcuno le mani, i piedi; gli legarono le mani dietro la schiena; i ladri lo derubarono dopo averlo legato e imbavagliato; fam., l’hanno legato come un Cristo; pazzo da l., pazzo furioso; fig., è pazzo da l. (o assol. è da l.), di persona assai stravagante, estrosa. Fig.: l. a qualcuno le mani (e più energicamente le mani e i piedi), legargli le braccia, togliergli la facoltà di agire liberamente; e di chi è totalmente impegnato in un lavoro: sono qui legato mani e piedi all’ufficio e non posso allontanarmi un istante (ma anche, più genericam., è un lavoro, un’attività che mi lega troppo); l. la lingua a qualcuno, impedirgli o proibirgli di parlare. b. Fermare a qualche cosa con una fune o sim.: l. il cane alla catena, il cavallo alla greppia, la barca alla riva; fig., l. l’asino dove vuole il padrone (v. asino); legarsi un braccio al collo (per tenerlo immobile quando è fratturato); fam., farebbe meglio a legarsi un sasso al collo e buttarsi in mare (per affogare); fig., pop., legarsela al dito (v. dito); l. le campane, smettere di suonarle nel periodo compreso tra la messa della sera del giovedì santo e il Gloria della messa della veglia pasquale (per l’uso di annodare in quei giorni le corde delle campane). 2. tr. Con sign. particolari: a. Di libri, cucirne insieme i fogli e fornirli di copertina (v. legatura): l. in tela, in pelle, in pergamena. b. Di gemme, incastonarle in un gioiello: l. in oro, in argento; l. a giorno, a notte (v. giorno, n. 5; notte). c. In cucina, addensare (una salsa, un sugo, una minestra) con l’aggiunta di un tuorlo d’uovo, di burro impastato con la farina, di fecola di patate o di farina sciolta nell’acqua. d. non com. Unire in lega due o più metalli. e. In musica, eseguire un gruppo di note in legato; applicare una legatura. 3. tr. Usi fig. a. Unire, congiungere: l. in matrimonio; li lega un’amicizia di vecchia data; sono legati da comuni interessi; e come rifl.: legarsi in matrimonio con qualcuno; legarsi d’intima amicizia; anche, far lega: si è legato con gente di malaffare. b. Impegnare, obbligare: l. la propria parola; spec. nel rifl.: per fede mi ti lego Di far ciò che mi chiedi (Dante); legarsi con promessa, con giuramento. c. Attrarre e tenere stretto a sé: Quando i’ fui preso, e non me ne guardai, Ché i be’ vostr’occhi, donna, mi legaro (Petrarca); i pensati inganni al fine spiega In suon che di dolcezza i sensi lega (T. Tasso). d. Nel linguaggio eccles., facoltà di sciogliere e di l., di istituire e, soprattutto, di sciogliere un vincolo sacro, un impedimento religioso; anche, la facoltà di assolvere o condannare, rimettendo o no i peccati. e. Connettere, concatenare: l. fra loro le idee; bisogna l. meglio un pensiero con l’altro. f. In matematica, stabilire un legame, cioè un’equazione o una relazione; usato soprattutto al part. pass.: due grandezze legate da una relazione. g. Nella scherma, l. il ferro dell’avversario, fermarlo mediante l’azione di legamento. h. fam. L. i denti, allegarli: frutti acerbi che legano i denti. 4. intr. (aus. avere) a. Unirsi, far lega, fondersi insieme: il rame lega bene con lo stagno; la sabbia lega ottimamente col bitume; fig., persone che legano bene (o male) insieme, che vanno facilmente (o no) d’accordo, che hanno (o non hanno) tra loro affinità; è tanto tempo che sta in quell’ufficio, ma non è riuscito a l. con nessuno, a fare amicizia, a stringere rapporti. Anche, aver connessione: idee, immagini che non legano; è un episodio che lega male con l’azione principale. b. Di piante, allegare: lega già il pero (Pascoli). ◆ Part. pres. legante, anche come agg. e s. m. (v. la voce). ◆ Part. pass. legato, anche come agg. (v. legato1).