legame
(ant. ligame) s. m. [dal lat. ligamen, der. di ligare «legare»]. – 1. In senso concr., non com., qualsiasi cosa con cui si lega o che tiene legato: sciogliersi, liberare dai legami. In meccanica, sinon. poco usato di vincolo. Nel linguaggio marin., l’insieme di tutto ciò che tiene connesso lo scafo. 2. a. Più frequente in senso fig., vincolo morale o sentimentale: il l. dell’amicizia; i l. di parentela, di sangue (o del sangue); l. stretto, intimo; bastava un fischio e il cane era di nuovo vicino a lui, un’altra misura del l., un suono piuttosto che un laccio intorno al collo (Elisabetta Rasy); contrarre, sciogliersi da un l.; avere un l. sentimentale, un l. amoroso, spec. con riferimento a una relazione fra uomo e donna per lo più non sposati (e assol., in questa accezione: avere un l. con un uomo, con una donna; troncare un lungo legame). Più genericam., qualsiasi rapporto d’obbligo che limita la libertà d’agire e disporre di sé: avere troppi legami. b. Con altro uso fig., unione tra più cose concatenate, nesso logico e sim.: l. tra due o più fatti; il l. delle idee, delle parole; una serie di episodî staccati, che non hanno alcun l. tra loro. Nel linguaggio teatrale, successione di battute pronunciate nel dialogo scenico senza vuoti di memoria né tentennamenti, che dimostra negli attori la perfetta conoscenza della loro parte e la prontezza degli attacchi. 3. In chimica, l. chimico, l’insieme delle forze che si stabiliscono tra atomi o gruppi di atomi, consentendone la riunione in aggregati non labili o comunque durevoli per un tempo sufficiente ad accertarne l’esistenza; a seconda della natura di queste forze si parla di l. eteropolare (detto anche ionico o elettrostatico) quando sia da attribuirsi all’attrazione coulombiana esistente tra atomi o gruppi atomici ionizzati positivamente o negativamente (v. eteropolare) e di l. omopolare o covalente quando sia da attribuirsi a forze di scambio o di risonanza (v. omopolare). Per il l. idrogeno, v. idrogeno; per i l. di coordinazione, polare, dativo, v. alle singole voci; per l’energia di l., v. energia. 4. In psicologia, teoria del doppio l., teoria elaborata dallo psicologo statunitense G. Bateson (1904-1980) per spiegare patologie del comportamento in un soggetto che abbia ricevuto ripetuti messaggi contrastanti da persona a cui sia fortemente legato da un vincolo di dipendenza affettiva e che si sia quindi trovato a fronteggiare dilemmi psicologici non risolubili.