lecizio
lecìzio s. m. [dal gr. ληκύϑιον «boccetta» (dim. di λήκυϑος: v. lekythos), che compare nel v. 1200 delle Rane di Aristofane, dove Eschilo ridicolizza i versi delle tragedie di Euripide, aggiungendo, dopo la cesura dei trimetri giambici citati nella gara fra i due poeti, le parole ληκύϑιον ἀπώλεσεν «ruppe la boccetta»]. – Verso della metrica greca (detto anche euripideo) costituito da un dimetro trocaico catalettico di schema normale –́⌣–́⌣̅–́⌣⌣̲́, in cui ogni trocheo può essere sostituito da un tribraco.