leccare [forse lat. ✻ligicare, affine a lingĕre "leccare"] (io lécco, tu lécchi, ecc.). - ■ v. tr. 1. [far scorrere la lingua sopra qualche cosa: l. un francobollo; il gatto si leccava il pelo] ≈ ‖ lambire, umettare. ● Espressioni (con uso fig.): leccarsi le dita (o i baffi o le labbra) [per esprimere il piacere procurato da un cibo gustoso] ≈ apprezzare, gradire; leccarsi le ferite ≈ consolarsi. ▲ Locuz. prep.: fig., da leccarsi le dita (o i baffi o le labbra) [di cibo che ha molto gusto: una cena da leccarsi le dita] ≈ appetitoso, delicato, ghiotto, gustoso, prelibato, saporito. ↑ squisito, succulento. ↔ insipido, scipito. ↑ stomachevole. 2. (estens.) [di fiamme, acqua e sim., toccare lievemente] ≈ carezzare, lambire, sfiorare. 3. (fig.) a. (spreg., pop.) [comportarsi in modo servile con qualcuno, per ottenere favori e sim., anche assol.: l. i superiori] ≈ (pop.) fare il ruffiano (con), (pop.) lisciare, (fam.) sviolinare, (fam.) ungere. ↓ adulare, lusingare. ↔ disdegnare, ignorare, snobbare. ↑ disprezzare. ● Espressioni: spreg., leccare i piedi (o, volg., il culo) (a qualcuno) ≈ adulare (ø), (pop.) lisciare (ø), lustrare le scarpe, (fam.) ungere. ↔ ignorare (ø), snobbare (ø). b. [curare con eccessiva diligenza (scritti, opere d'arte e sim.): non smette di l. quel suo quadro] ≈ limare, perfezionare, rifinire, ritoccare. ↔ abborracciare, (fam.) arronzare, (fam.) tirare via. ■ leccarsi v. rifl. [rivolgere gran cura alla persona per farsi bello: si sta leccando da ore davanti allo specchio] ≈ agghindarsi, farsi bello, impomatarsi, lisciarsi, mettersi in ghingheri.