laurea
làurea s. f. [dal lat. (corona) laurea «(corona) d’alloro»]. – 1. ant. Corona d’alloro: levatasi la l. di capo, in testa ad Emilia la pose (Boccaccio); in partic., quella con cui anticamente si cingeva la fronte degli imperatori e comandanti militari vittoriosi, e che veniva concessa (ancora nel Medioevo e nel Rinascimento) a poeti illustri: carche di ostili exuvie, vittoriosi voti, e l. trionfali (L. B. Alberti). 2. Riconoscimento ufficiale del compimento di un corso di studî universitario, che in Italia dà diritto al titolo di dottore: conferire, conseguire, prendere la l.; avere la l. in medicina e chirurgia, in lettere, in legge, ecc.; l. breve, denominazione disusata di un titolo di studio universitario (propr. denominato diploma universitario) che, negli anni tra il 1993 e il 2001, veniva conferito alla fine di un corso di tipo applicativo e di durata triennale (invece che di quattro, cinque o sei anni, come il titolo di laurea vero e proprio); l. di primo livello (o triennale), il primo dei titoli di studio rilasciati dalle università italiane nell’organizzazione della didattica universitaria varata nel 2001, che si ottiene al termine di un corso di laurea triennale; l. di secondo livello (o specialistica, o magistrale), titolo di studio che si ottiene alla fine del cosiddetto corso di laurea specialistico, biennale, accessibile solo da parte di chi già dispone di un titolo di laurea di primo livello; tesi, esame, dissertazione di l., prescritte al termine del corso di studî per il conseguimento del titolo di dottore. Nell’uso com., anche l’esame stesso o la dissertazione della tesi: dare, discutere, sostenere la laurea. Per laurea honoris causa e laurea ad honorem v. le singole voci.