lasco
agg. e s. m. [der. di lascare] (pl. m. -chi). – 1. agg. a. Largo, allentato; con senso generico è ant. o dial., e raro o ant. anche nei sign. fig. di rilassato (per es., una morale l.), o vile, pigro, fiacco. b. Nel linguaggio marin., non stretto, non teso, detto di scotta, sartia, cavo o altra manovra, anche sostantivato: recuperare il l. di un cavo, togliere l’imbando mettendo un cavo in forza; riferito al vento, sinon. di largo (nel sign. 1 d). c. In statistica, media l., una media il cui valore non dipende da tutti i valori della serie; esempî di media lasca sono la media desunta dalla semisomma degli estremi di una distribuzione, la mediana, la moda (v. moda, nel sign. 3), ecc. 2. s. m. a. Lo spazio (o gioco) necessario fra due elementi di uno stesso meccanismo perché l’uno possa compiere il suo movimento nell’interno o a contatto dell’altro; per es., fra lo stantuffo e le pareti interne del cilindro, fra le due ruote dentate di un ingranaggio, ecc. b. ant. Spazio di terreno: i l. biancicavano di brina (D’Annunzio). Cfr., per questo sign., l’uso sostantivato di largo.