lambda
(o labda) s. m. [dal gr. λάμβδα o λάβδα (lat. lambda), dal fenicio lama, ebr. lāmedh], invar. – Nome della undicesima lettera dell’alfabeto greco e del segno che la rappresenta (minuscolo λ, maiuscolo Λ), corrispondente alla lettera l, L dell’alfabeto latino. Nella numerazione greca, a partire dal 4° sec. a. C., un λ con apice a destra in alto (λ′) indica il numero 30, con apice a sinistra in basso (′λ) il numero 30.o00; secondo un uso che risale ai filologi alessandrini, il segno maiuscolo Λ indica il libro 11° dell’Iliade, il segno minuscolo λ il libro 11° dell’Odissea. In fisica, la lettera λ è il simbolo di varie grandezze esprimibili come lunghezze, e in partic. della lunghezza d’onda; essa è anche usata per indicare il coefficiente di dilatazione termica lineare; in fisica nucleare, Λ è il simbolo di una categoria di iperoni (iperoni lambda: v. iperone); in chimica fisica, λ è il simbolo della conducibilità equivalente, e il simbolo talora usato per il microlitro (μl o μλ), cioè per il milionesimo di litro. Sempre in fisica, punto lambda, temperatura (2,18 K) alla quale avviene la transizione tra le due fasi dell’elio liquido (la denominazione trae origine dal fatto che il diagramma del calore specifico dell’elio liquido in funzione della temperatura ha, nell’intorno di tale temperatura, un andamento che ricorda la forma della lettera lambda). In antropometria, punto lambda, punto del cranio (detto anche, assol., lambda) corrispondente all’incontro della sutura sagittale o interparietale con le suture parieto-occipitali dei due lati; deve il suo nome alla rassomiglianza del complessivo disegno delle tre suture col segno della lettera greca maiuscola.