Lager
‹làaġër› s. neutro ted. [abbrev. di Konzentrationslager, comp. di Konzentration «concentramento» e Lager «campo» (ma anche «letto, giaciglio», affine al gr. λέχος «giaciglio» e al lat. lectus «letto»)], usato in ital. al masch., invar. – Campo d’internamento o di concentramento. In partic., campo di concentramento e di sterminio nel quale i nazisti, durante la seconda guerra mondiale, rinchiudevano soprattutto i detenuti per motivi politici o razziali, avviandoli poi quasi sempre alle camere a gas. In usi fig., luogo e condizione di emarginazione, di segregazione, di maltrattamenti: i manicomî erano dei lager. Anche in funzione appositiva: un ospizio, una casa di riposo lager.