là avv. [lat. illāc]. - [in quel luogo, indicando un punto distante da chi parla e da chi ascolta, con verbi di quiete e di moto a luogo: mettilo là] ≈ (non com.) colà, ivi, lì. ↔ (lett., tosc.) costà, (lett., tosc.) costì, qua, qui. ● Espressioni: fig., fam., andare troppo in là [spingersi oltre i limiti della convenienza] ≈ (fam.) allargarsi, esagerare, passare i limiti (o il segno o la misura), spingersi troppo oltre, trascendere. ↔ contenersi, frenarsi, limitarsi, moderarsi; fam., essere più di là che di qua → □; farsi (o tirarsi) in là [spostarsi per allontanarsi] ≈ farsi (o tirarsi) da parte, scansarsi, scostarsi, spostarsi. ▲ Locuz. prep.: al di là 1. [di là da un luogo, dall'altra parte: passare al di là] ≈ avanti, oltre, trascendere. ↔ al di qua. 2. (fig.) [il mondo che ci attende dopo la morte, anche nella forma aldilà: pensare all'al di là] ≈ altro mondo, oltretomba, regno dei morti. ↔ al di qua, (questo) mondo, secolo; di là [da dove ci si trova, con valore di moto da luogo: andate via di là] ≈ da lì. ↔ da (o di) qui; fig., di là da venire [di circostanza e sim., lungi dal verificarsi: un evento di là da venire] ≈ distante, lontano, remoto. ↔ imminente, prossimo, vicino; fig., d'ora (o da oggi) in là [da questo momento in poi: d'ora in là decido io] ≈ da ora in poi, d'ora in avanti. ▼ Perifr. prep.: (al) di là di (o da) [dall'altra parte di: andare al di là del monte] ≈ oltre, più in là di. ↔ (al) di qua di. □ essere più di là che di qua ≈ essere più morto che vivo.