koinofobo
s. m. Chi nutre un’avversione e un timore patologici nei confronti di ciò che è il bene comune e condiviso da tutti. ◆ Nel libro più pessimista che abbia letto ultimamente («Il Paese del pressappoco» di Raffaele Simone) ho trovato un neologismo interessante: koinofobi, un popolo che diffida delle cose comuni, delle cose di tutti. Pochi di noi sembrano capire che non si costruisce una società efficiente, senza rinunce personali; e la somma di milioni di individualismi non produce altrettanti capolavori, ma confusione impotente. (Beppe Severgnini, Corriere della sera, 21 aprile 2006, p. 38, Opinioni).
Composto dall’agg. gr. koinós (‘comune’) con l’aggiunta del confisso -fobo.