kebabberia
s. f. Rivendita di kebab. ◆ Metti una sera a cena il sindaco [Sergio] Chiamparino nel cuore di San Salvario con don [Andrea] Gallo e alcuni commercianti. Metti una passeggiata notturna tra le strade del quartiere più multietnico della città con sosta in una «kebabberia» e «ronda» ai punti di spaccio più conosciuti. (Davide Banfo, Repubblica, 15 ottobre 2005, Torino, p. VII) • Negli altri supermercati della zona, invece, alla domanda di carne halal, il personale reagisce ancora in modo disorientato, e spesso non sa di cosa si tratti. Per trovarne, gli islamici devono spostarsi a Cuneo oppure a Fossano, dove i frigoriferi di alcuni grandi magazzini ne sono riforniti. […] Oppure possono spostarsi in via Marucchi, dove Hassan Hegazy, detto Zizou, poco più di un mese fa, ha aperto la prima «kebabberia» nata a Saluzzo. (Monica Coviello, Stampa, 24 aprile 2007, Cuneo, p. 78) • All’«Altrove», in piazzetta Cambiaso, si fa musica dal vivo. Il volume è «a palla», il rumore filtra dall’uscita di sicurezza lasciata aperta per il caldo, come la puzza di fritto delle kebabberie e delle improvvisate tavole calde sudamericane che ti entra in casa a tutte le ore, si insinua in vico Mallone e sbuca in via della Maddalena. (Stefano Origone, Repubblica, 30 giugno 2008, Genova, p. III).
Derivato dal s. m. inv. kebab (dall’arabo kabāb, ‘carne arrostita’) con l’aggiunta del suffisso -eria1.