ispirare
(ant. o letter. inspirare; ant. anche spirare) v. tr. [dal lat. inspirare, propr. «soffiar dentro o sopra», comp. di in-1 e spirare «soffiare»]. – 1. Nel senso proprio e concreto di immettere l’aria (o altra sostanza volatile o polverizzata) nei polmoni, spirare dentro, e sim., è raro, in quanto si preferisce oggi per questi sign. la forma inspirare, e così anche per gli usi estens. e fig. descritti a quella voce, tranne in alcune espressioni dove al sign. di infondere si accompagna quello di suscitare nell’animo: chiedeva al cielo che gl’ispirasse (o inspirasse) nuove forze per sopportare la sua sventura. È comune invece con i sign. che seguono. 2. a. Destare, far sorgere un sentimento nell’animo: Amor l’ispiri In guisa che sospiri (Petrarca); i. amore, odio, simpatia, antipatia, avversione, o anche ribrezzo, disgusto; i. timore (più com. incutere); ha una faccia che non m’ispira nessuna fiducia. b. Di Dio, o in genere di una potenza divina, agire sull’animo dell’uomo per virtù soprannaturale inducendolo a esprimersi secondo la sua volontà, a farsi strumento delle sue rivelazioni o ad agire secondo il suo suggerimento: Dio ispirava i profeti; gli apostoli erano ispirati dallo Spirito Santo; si riteneva che le sibille e i vati antichi fossero ispirati da Apollo; A Dio per grazia piacque di spirarmi L’alto lavoro (Dante; l’«alto lavoro» è il riordinamento delle leggi intrapreso da Giustiniano). Nell’uso fam.: che Dio t’ispiri!, ti faccia trovare la giusta via, o sim. (si dice per lo più a chi vuol fare di testa propria, o non vuol dar retta ai consigli altrui; ma con queste accezioni, è oggi più com. che Dio t’illumini!); non so chi (o quale santo) m’ispirasse, accennando a un’idea improvvisa e fortunata, a un impulso rivelatosi provvidenziale, ecc.; al contrario: dev’essere stato il demonio a ispirarlo, a proposito di una azione malvagia o dannosa, di una decisione malaugurata, ecc. c. Eccitare la fantasia creatrice dell’artista: essere ispirato dalla Musa, dall’amore; è uno spettacolo che non m’ispira. Con altra costruzione, destare i sentimenti, suggerire le immagini, i motivi da tradurre in opera d’arte o da esprimere con parole: la contemplazione della natura gli ha ispirato i suoi versi più belli; musica ispirata da canti popolari; la fede gli ispirava parole accese di ardore mistico. d. Più genericam., suggerire, consigliare, indurre a far qualche cosa: i. una buona idea, un’opera di carità; fate ciò che il cuore v’ispira; làsciati i. dalla coscienza. Talora col sign. di suggerire, dar l’imbeccata: l’articolo è stato evidentemente ispirato da qualche esponente del partito al governo. 3. Nel rifl., trarre ispirazione, sia come impulso e guida all’azione, sia come eccitamento della fantasia per la creazione artistica: ispirarsi agli esempî dei grandi spiriti, ai proprî ideali; ispirarsi alla natura, alla bellezza, a fatti eroici; per questo episodio, il poeta si è certamente ispirato a Virgilio; a questi marmi Venne spesso Vittorio ad ispirarsi (Foscolo, con riferimento all’Alfieri in contemplazione delle tombe di S. Croce); anche, avere in qualche cosa il proprio fondamento ideale: una costituzione che s’ispira ai (o ispirata dai) supremi valori della democrazia e della libertà. Scherz.: bevo per ispirarmi, beve per ispirarsi, come giustificazione a qualche bicchiere o bicchierino bevuto in più del necessario o a una certa debolezza per il vino o gli alcolici. ◆ Part. pass. ispirato, anche come agg. (v. la voce).