islamofilo
s. m. Sostenitore e fautore dell’islam. ◆ Eppure, qualcosa ci è piaciuto nella pomposa intervista di [Zinédine] Zidane, preparata e vissuta in Francia come l’annunzio del Messia. Ci diverte che ci siano rimasti male i terzomondisti, gli islamofili, quelli che, come l’organizzazione «Sos racisme» avevano letto nei movimenti labiali di [Marco] Materazzi un trattato di [Joseph-Arthur] de Gobineau. (Francesco Merlo, Repubblica, 13 luglio 2006, p. 1, Prima pagina) • Ci sono quelli che hanno detto «Sì» al referendum sulla costituzione europea e quelli che hanno fatto trionfare il «No», quelli indicati come «social liberali» e quelli che invocano un’«altra società» generata da uno sconvolgimento radicale; c’è chi è favorevole al nucleare e chi è contro, chi è pro palestinese e chi è amico d’Israele, ci sono i laici e gli islamofili, quelli che reclamano più polizia nelle banlieues e quelli che la rifiutano, quelli che approvano le 35 ore di lavoro settimanale e chi le deplora, e così via. (André Glucksmann, trad. di Daniela Maggioni, Corriere della sera, 4 marzo 2007, p. 1, Prima pagina).
Composto mediante la giustapposizione dei confissi islamo- e -filo.
Già attestato nel Giornale del 2 novembre 2001, p. 17, Album Cultura & Spettacoli.