islamofascismo
s. m. Espressione del fondamentalismo islamico che pratica la violenza terroristica. ◆ Un futuro gravido di enigmi e d’incognite dopo la brutale lacerazione inferta all’anno primo del duemila da un fenomeno assolutamente nuovo: il «geoterrorismo», definito da attenti osservatori anche «islamofascismo», finanziato, armato ed esportato in più parti del mondo contemporaneo dall’azienda planetaria di Osama bin Laden. (Enzo Bettiza, Stampa, 25 ottobre 2002, p. 29, Società e Cultura) • Il segretario alla Difesa Usa Donald Rumsfeld parla come se la guerra fosse questione di giorni. Vede Ahmadinejad come la faccia più pericolosa di un «islamofascismo che vuole mettere a ferro e fuoco l’occidente». Ma anche negli Stati Uniti, tra gli stessi senatori repubblicani, c’è chi invita ad accogliere l’offerta negoziale di Teheran piuttosto di iniziare subito la marcia verso le sanzioni. (Vanna Vannuccini, Repubblica, 1° settembre 2006, p. 13, Politica estera) • Il libro [di David Dalin e John Rothmann, «Icona del male»] è l’ultimo in ordine di tempo a sostenere questa tesi, lo hanno preceduto numerosi altri tra cui «La quarta guerra mondiale» di Norman Podhoretz, il padre dei liberal ultras trasformatisi in neocon dopo il ’68. Ma la sua pubblicazione ha riacceso un aspro dibattito: se si possa o meno parlare di islamofascismo, «un termine controverso» nota il New Oxford American Dictionary, «che paragona alcuni movimenti islamici moderni a quelli fascisti dell’Europa del primo Novecento», (Ennio Caretto, Corriere della sera, 9 luglio 2008, p. 39, Cultura).
Adattato dall’ingl. islamofascism.