irritare1
irritare1 v. tr. [dal lat. irrītare, di etimo sconosciuto] (io ìrrito, ecc., alla lat. irrìto, ecc.). – 1. a. Provocare ira, stizza, risentimento; far perdere la calma, la pazienza: la sua risposta m’ha irritato; mi irrita il suo tono arrogante, il suo atteggiamento di sprezzante superiorità, la sua flemma. Nell’intr. pron., irritarsi, provare stizza, risentimento, spazientirsi: si è irritato per la tua osservazione; ha un carattere suscettibile e si irrita per un nonnulla; anche, stizzirsi, adirarsi con qualcuno: s’è irritato con me. b. non com. Stimolare, aizzare: cercava di irritarlo contro i colleghi; i. un animale, stuzzicarlo. c. Eccitare, stimolare, o anche inasprire, esacerbare: i. l’orgoglio, l’amor proprio; i. lo sdegno, l’odio, una passione; i. la fame, la sete; i. il dolore. In partic., i. i nervi, provocare una reazione nervosa, e in genere, nel linguaggio fam., fare stizzire, far perdere la calma: mi irrita i nervi tutto questo baccano. 2. Produrre infiammazione, bruciore, prurito, e in genere un’alterazione dolorosa in una parte del corpo: la luce abbagliante mi irrita gli occhi; il fumo irrita la gola; l’odore dell’ammoniaca irrita le mucose nasali; i purganti troppo forti irritano l’intestino; i. una piaga (anche in senso fig.). ◆ Part. pres. irritante, anche come agg. (v. la voce). ◆ Part. pass. irritato, anche come agg.: è irritato contro di voi; lo trovai irritatissimo; avere la pelle, la gola irritata.