irrinviabile
agg. Detto di quanto non si può rinviare; che non deve essere rimandato ma va affrontato. ◆ Di certo la pace in Croazia è per buona parte un merito del coraggio con il quale la Santa Sede e la Germania hanno favorito il riconoscimento internazionale di questa repubblica della ex Jugoslavia (e della Slovenia), anticipando quello promesso dalla Unione Europea, che nell'estate del '91 divenne così irrinviabile. (Agi.it, 9 settembre 1994, Articolo) • Bertinotti non rinuncia all'«io l'avevo detto», e ora «per la sinistra in Europa si apre in maniera irrinviabile il tema della rifondazione e della alternativa di società». (Claudio Tito, Stampa, 22 aprile 2002, p. 5, Estero) • «Siamo rimasti l'unico paese dei 28 senza una disciplina sulle unioni civili, è fondamentale che si chiuda cercando il più possibile di ascoltarsi e rispettarsi ma poi si sappia che ad un certo punto si vota e sui temi etici ci sarà libertà di coscienza come doveroso che sia. Il compromesso non è lo strumento per non arrivare a chiudere. Sono giuste tutte le posizioni ma si sappia che per il Pd la riforma è irrinviabile» [Matteo Renzi] (Ansa.it, 22 gennaio 2016, Politica).
Derivato dall'agg. rinviabile con l'aggiunta del prefisso in2-.