ipernazionalismo
(iper-nazionalismo), s. m. Concezione nazionalistica esasperata. ◆ È infondata anche l’ipotesi di un tentativo di golpe? «Non saprei, è impossibile predirlo. Sono convinto che il Paese non lo accetterebbe, nel 2000 i serbi votarono contro la dittatura e l’iper-nazionalismo alla Milosevic sta scomparendo. Ma non so quale sia la posizione delle forze armate» [Wesley Clark intervistato da Ennio Caretto]. (Corriere della sera, 1° aprile 2001, p. 6, In primo piano) • la Danone sta per diventare un’altra di quelle eccezioni culturali che in Francia sono protette per legge, come la lingua, come le poesie di [Charles] Baudelaire, come le canzoni, i film. Purtroppo la vicenda non è tutta da ridere, e questo non è il solito ipernazionalismo francese che bene conosciamo perché viene da lontano. (Francesco Merlo, Repubblica, 21 luglio 2005, p. 1, Prima pagina) • Almeno centomila serbi che vivono, in una condizione d’assedio psicologico, nelle enclavi del Kosovo, e che già pensano ad una secessione nella secessione, saranno formalmente posti sotto un nuovo padrone che un tempo, da servo in apartheid, nemmeno poteva percorrere tutti i marciapiedi di Pristina. Belgrado, che con il suo ipernazionalismo trasversale aveva inseguito negli anni Novanta il sogno, poi frantumatosi, della grande Serbia, sta per perdere una provincia che definiva «inalienabile». (Vittorio Dell’Uva, Mattino, 8 dicembre 2007, p. 13, Mondo).
Derivato dal s. m. nazionalismo con l’aggiunta del prefisso iper-.
Già attestato nella Repubblica del 26 luglio 1984, p. 16 (Ugo Volli).