iperliberale
agg. Fortemente ispirato al liberalismo economico e politico. ◆ Per il diessino Michele Salvati, che pure ha avvertito «il fascino della proposta Bonino», votare per lei equivale «a una scelta iperliberale che in qualsiasi Paese normale sarebbe di centro-destra». (Dario Di Vico, Corriere della sera, 16 giugno 1999, p. 8, Politica) • Il rischio è infatti che i radicali finiscano per accordarsi con l’Ulivo e, al di là dei numeri, secondo il Cavaliere si tratterebbe di una scelta innaturale per un partito con un programma iperliberale. (Secolo XIX, 3 febbraio 2005, p. 4, Politica) • Attorno, fanno cordone i pope che indossano costumi bianchi, e i metropoliti guidano il coro, con voci profonde, e bellissime. Di lato, la panca dei parenti: la vedova Naina, le due figlie: vestite di nero, in lacrime; accanto, i nipoti, i due generi, gli amici più stretti della cosiddetta «famiglia» Eltsin, quella sorta di clan allargato che univa parenti e oligarchi, politici ed economisti iperliberali. (L. C., Repubblica, 25 aprile 2007, p. 26, Politica estera).
Derivato dall’agg. liberale con l’aggiunta del prefisso iper-.
Già attestato nella Stampa del 2 marzo 1995, p. 16, Società e Cultura (Pierluigi Battista), nella variante grafica iper-liberale.