iperesposizione
(iper-esposizione), s. f. Presenza o esposizione eccessiva. ◆ Dice la ginecologa Alessandra Graziottin: «Chi va in video denota inconsciamente un bisogno di visibilità perché c’è una percezione interna di essere poco visibile. Spesso l’iperesposizione da video è dovuta a scarsa autofiducia. Si sviluppa quindi un narcisismo vampiresco che può avere effetti sessuali». (Corriere della sera, 1° maggio 2000, p. 30, Cultura) • ci sono ancora due settimane «libere» e [Silvio] Berlusconi intende sfruttarle minuto per minuto con la sua iper-esposizione mediatica. E la Vigilanza Rai, dove il centrodestra è maggioranza, poco può fare per impedirgli di portare a termine quella che lui chiama «operazione verità», ovvero far sapere agli italiani la mole di provvedimenti realizzati dal governo. (Amedeo La Mattina, Stampa, 29 gennaio 2006, p. 3, Interno) • Dopo un periodo di iperesposizione delle divisioni politiche interne, le comunità ebraiche, di cui [Tobia] Zevi è stato anche rappresentante pubblico, sembrano sparite dal dibattito. (Jacopo Tondelli, Riformista, 29 settembre 2007, p. 3).
Derivato dal s. f. esposizione con l’aggiunta del prefisso iper-.
Già attestato nella Repubblica del 19 novembre 1993, p. 50, Economia (Roberto Petrini), nella variante grafica iper-esposizione.