involare2
involare2 v. tr. [dal lat. invŏlare, comp. di in-1 e volare, propr. «piombar sopra volando», riferito forse in origine agli uccelli da preda] (io invólo, ecc.), letter. – Togliere, portar via, rapire o sottrarre furtivamente cose o persone (v. anche imbolare): Ah ladri, ... che involatomi Avete il mio mantello (Ariosto); nel tuo padiglione ad involarti verrò la figlia di Briseo (V. Monti); più spesso di cose non materiali, o in usi fig.: [la Speranza] il riconforta Ma le presenti ore gl’invola (Foscolo); sottrarre alla compagnia, all’affetto di altri: Qual è il pensiero che non dici, ascoso, E che da noi, così a un tratto, t’invola? (Saba); ottenere con destrezza: ben la vorrei sola trovare che dormisse ... per involarle un dolce bacio (Carducci); i. alla vista, o assol. involare, nascondere, celare: ogne fiamma un peccatore invola (Dante); i. all’oblio, rimettere in luce, mantenere in fama. Nel rifl., involarsi, con valore intr., sottrarsi o dileguarsi fuggendo, sparire rapidamente: Di qua, di là m’involo, Sempre in mezzo alle genti e sempre solo (Giusti); s’era involato ai nostri sguardi; il tempo, la giovinezza s’invola; estens., ritirarsi, appartarsi: tra i grandi eroi Allor dal vulgo il pio Buglion s’invola (T. Tasso).