inveire
v. intr. [dal lat. invĕhi «scagliarsi contro», passivo di invehĕre «condurre dentro», comp. di in-1 e vehĕre «condurre»] (io inveisco, tu inveisci, ecc.; aus. avere). – Rivolgersi impetuosamente contro qualcuno, gridando con tono di vivo risentimento parole aspre e violente di rimprovero, d’accusa, di biasimo, giustamente o a torto: i. contro il governo, contro gli affamatori del popolo, contro il proprio avversario politico; anche verso cose astratte: i. contro i politici, contro l’inefficienza dei pubblici servizî; i tribuni inveivano contro la prepotenza dei patrizî; e con uso assol.: minaccia di chiamar aiuto, inveisce, smania (Pirandello). Non com., infierire con le armi, con atti di violenza. Anticam. anche con la particella pron.: direte ch’io mi sia inveito troppo acerbamente contro certi vizi del tempo (Genovesi).