interrare
v. tr. [der. di terra] (io intèrro, ecc.). – 1. Metter dentro la terra: i. il seme d’una pianta; i. i bulbi (dei tulipani, dei narcisi, ecc.); o collocare entro terra, entro uno scavo del terreno: i. un serbatoio, i. un cavo, una tubazione; ant., sotterrare, seppellire. 2. Coprire di terra, arricchire con terra di riporto: i. un campo. Più comunem., colmare di terra, sassi, rena, o altro la cavità di un terreno, l’alveo di un fiume, ecc. (in questa accezione, anche interrire). Come intr. pron., interrarsi, colmarsi, coprirsi di terra, detto dell’alveo di un fiume, di un bacino, di un porto, di costruzioni, ruderi, e sim.; o penetrare dentro terra (per es. delle radici di una pianta, di alcuni animali, ecc.). 3. non com. Insudiciare, e nel rifl. insudiciarsi, di terra. ◆ Part. pass. interrato, anche come agg., messo dentro terra, o coperto, colmato di terra: una pianticella interrata, un cavo interrato; alveo interrato; nelle fortificazioni militari, batteria interrata, sistemata entro uno scavo del terreno, che le serve di parapetto; piano interrato, di un edificio, piano situato totalmente sotto il livello stradale (anche come s. m.: abitare in un interrato). V. anche seminterrato.