interpista
s. m. e agg. inv. Autobus per il trasporto dei passeggeri sulle piste aeroportuali; che collega le varie piste aeroportuali. ◆ Con i pullman – che sarebbero dei veri «interpista» – [i passeggeri] verranno trasportati sottobordo del velivolo sul quale devono essere imbarcati. Gli autobus entreranno all’interno della base […] immettendosi sul piazzale-parcheggio, appunto, come fanno oggi gli «interpista» quando raccolgono i viaggiatori dalle uscite dell’aerostazione. (Sicilia, 30 agosto 2001, p. 19, Catania Cronache) • «Saranno le compagnie a scegliere se adoperare il sistema dei loading bridge – spiega Carmelo Scelta, direttore generale Gesap – un po’ più costoso, e offrire così un servizio più comodo ed efficiente per i propri passeggeri, piuttosto che quello tradizionale del bus interpista. Le compagnie a basso costo, in genere, come Ryan Air, optano per quello tradizionale». (Al. Bo., Repubblica, 5 aprile 2005, Palermo, p. V) • Dalle parole, sprona [Dario] Balotta, si passi ai fatti. La Sea «intervenga sui raccordi interpista e realizzi il terzo satellite» e la Regione «si impegni per migliorare l’accessibilità a Malpensa, fattore critico di successo per uno scalo che, a 49 chilometri da Milano, è il più distante dalla città di riferimento rispetto agli altri hub europei». (Corriere della sera, 26 settembre 2007, p. 5, Primo piano).
Derivato dal s. f. pista con l’aggiunta del prefisso inter-.
Già attestato nella Repubblica del 17 dicembre 1986, p. 20, Cronaca.