integrazione
integrazióne s. f. [dal lat. integratio -onis, con influenza, nel sign. 3, dell’ingl. integration]. – 1. In senso generico, il fatto di integrare, di rendere intero, pieno, perfetto ciò che è incompleto o insufficiente a un determinato scopo, aggiungendo quanto è necessario o supplendo al difetto con mezzi opportuni: istituire corsi d’i. con insegnamento di materie specifiche; concedere un assegno straordinario a i. dello stipendio; i. degli alimenti, di un alimento, con aggiunta di fattori nutritivi carenti (v. arricchimento, n. 3); i. di un passo lacunoso, in filologia, inserimento induttivo (per congettura, per collazione con altri codici, ecc.) di una frase, di una parola, di una o più lettere cadute per errore dell’amanuense o per guasto meccanico del manoscritto; procedere all’i. dell’organico di un’azienda; a integrazione, a completamento: a i. delle notizie già comunicate, si aggiunge che ... Con accezioni specifiche: a. Cassa i. (propr. cassa i. guadagni), nel linguaggio sindacale, lo speciale fondo che corrisponde l’i. salariale, cioè una somma pari all’80% della retribuzione globale, agli operai dipendenti da imprese industriali, o ai lavoratori dell’edilizia e affini, che effettuino prestazioni di lavoro a orario ridotto, per contrazione o sospensione dell’attività produttiva dovuta a fatti aziendali o a crisi economiche settoriali o locali: mettere, essere, trovarsi in cassa integrazione. b. In diritto: i. del contratto, espressione con la quale si vuol significare che le parti di un contratto sono soggette non soltanto agli obblighi da esse esplicitamente stabiliti, ma altresì, anche in mancanza di clausole espresse, a tutte le conseguenze che la legge e, in via subordinata, gli usi e l’equità ricollegano al contratto; i. del contraddittorio, la chiamata in giudizio, in esecuzione di un ordine del giudice civile, delle parti non citate (che debbono necessariamente essere citate entro un termine perentorio stabilito dal giudice stesso), quando il processo è promosso soltanto da alcune parti o contro alcune di esse e la decisione non può essere pronunciata che in confronto di più parti. 2. a. Con valore reciproco, l’integrarsi a vicenda, unione, fusione di più elementi o soggetti che si completano l’un l’altro, spesso attraverso il coordinamento dei loro mezzi, delle loro risorse, delle loro capacità: i. tra eserciti, tra contingenti di forze armate; i. tra stati, processo attraverso il quale gli stati, attuando fra loro una cooperazione regolata da organi aventi poteri supernazionali, tendono all’unificazione delle proprie risorse (in questo senso, si parla anche dell’i. dell’Europa o i. europea). Analogam., in economia, coordinamento, fusione, concentrazione di imprese, che si può operare sia tra imprese che svolgono la stessa fase di lavorazione, al fine di ridurre i costi o di dominare il mercato (i. orizzontale, o laterale), sia tra imprese che svolgono fasi successive della lavorazione di uno stesso prodotto, per dare vita a un solo complesso economico e realizzare così una più efficiente e conveniente organizzazione del ciclo produttivo (i. verticale). Raro e letter. con senso più astratto: avevo ... nei miei stessi suoceri un esempio d’i. fra marito e moglie quale io la sognavo (Svevo). b. Nella fisiologia del sistema nervoso, la coordinazione e la confluenza di più attività elementari in un’attività complessa (per es., l’allungamento dei muscoli flessori in occasione della contrazione di un gruppo muscolare estensore antagonista). c. In psicologia, processo mediante il quale i tratti della personalità si compongono armonicamente fra loro e consentono l’adattamento all’ambiente; i. percettiva, l’atto con cui la psiche precisa e determina il contenuto di una percezione aggiungendo al dato attuale altri dati. In partic., in psicanalisi, la conciliazione di opposizioni psichiche o di comportamento. 3. Inserzione, incorporazione, assimilazione di un individuo, di una categoria, di un gruppo etnico in un ambiente sociale, in un’organizzazione, in una comunità etnica, in una società costituita (anche contrapp. a segregazione): i. sociale, i. politica; favorire o contrastare l’i. dei lavoratori stranieri, degli immigrati nella (o alla, con la) popolazione locale; l’i. dei diversamente abili nelle strutture scolastiche e nel mondo del lavoro. 4. In matematica, il «processo al limite» col quale si determina il valore di una grandezza come somma di parti infinitesimali assunte in numero sempre crescente, il cui risultato è l’integrale di una funzione o di una forma differenziale; anche, l’operazione di risoluzione di un’equazione differenziale. Oltre l’i. analitica, ottenuta con diversi metodi di calcolo, si possono avere l’i. grafica, che fa corrispondere l’area di un rettangolo opportunamente costruito su un piano cartesiano all’integrale da cercare, e l’i. meccanica, che determina l’area racchiusa da una curva utilizzando strumenti meccanici come il planimetro e l’integrafo. 5. In elettronica, il termine è usato per indicare la realizzazione di circuiti integrati; livello, grado o scala di i., il numero di componenti attivi che fanno parte di un unico chip.