intavolare
v. tr. [der. di tavola] (io intàvolo, ecc.). – 1. Ormai ant., ricoprire il pavimento o le pareti d’un locale di tavole di legno, impalcare con tavole, rivestire di assi l’ossatura di un’imbarcazione di legno, cioè farne il fasciame, e simili. Raro anche il sign. di collocare su una tavola (per es. il pane perché lieviti prima di metterlo nel forno) o su un tavoliere (per es. pezzi di scacchi o della dama prima di iniziare il gioco), da cui si svolgono i sign. fig. oggi in uso. 2. fig. a. Sistemare dati, numeri, ecc. in tavole, tabelle o prospetti statistici (sinon. di tabulare2); registrare, iscrivere a ruolo in libri pubblici (e anticam. impostare contabilità, bilanci, ecc.). Nel sistema tavolare, iscrivere nei registri fondiarî l’acquisto di un bene immobile. b. Iniziare, aprire, in frasi quali: i. una discussione, i. le trattative, i. una questione (cfr. l’espressione analoga mettere sul tappeto), e, meno com., i. un affare; estens.: un amoretto Di fresco intavolato alla sordina (Giusti). 3. Notare musica col sistema dell’intavolatura: mettevano un punto contro l’altro nell’i. il componimento (D’Annunzio). 4. intr. pron., ant. Intavolarsi, del vento, cominciare a spirare con direzione costante (v. anche intavolato2).