insuperbire
v. intr. e tr. [der. di superbo] (io insuperbisco, tu insuperbisci, ecc.). – 1. intr. (aus. essere) Diventare superbo, metter superbia, o anche andare superbo, orgoglioso di qualche cosa: è insuperbito per il successo; molti insuperbiscono per le loro ricchezze, per la loro posizione sociale; anche con la particella pron.: s’è insuperbito per la troppo facile vittoria. 2. Meno com. l’uso trans., con valore causativo, rendere, far diventar superbo: le lodi e i consensi avuti l’hanno insuperbito. ◆ Part. pass. insuperbito, con valore verbale o di agg., reso superbo, salito in superbia: gente arricchita e insuperbita; in senso fig., poet. (quasi reso baldanzoso, sicuro di sé): il Po ..., quanto è più lunge al fonte Di nove forze insuperbito abonda (T. Tasso).