insetto
insètto s. m. [dal lat. insectum (usato da Plinio al plur., insecta, per tradurre il gr. τὰ ἔντομα: v. entomo), da insectus, part. pass. di insecare «tagliare, suddividere»]. – Nome con cui sono comunem. indicati gli individui appartenenti alla classe degli insetti (v.), e talvolta anche, impropriam., altri piccoli animali invertebrati (come alcuni aracnidi e miriapodi) che in realtà non sono insetti. In partic., e spesso per eufemismo, ogni parassita del corpo umano e animale, o quelli che infestano i letti e le abitazioni, come pulci, pidocchi, cimici, zecche, ecc.: aveva la testa piena di insetti; un letto, un muro coperto di insetti; i. nocivi, schifosi. È, come verme, parola di spregio, usata in frasi quali lo schiaccerò come un i., e sim., o rivolta per insulto a persona ritenuta meschina, spregevole: non è che un vile i.; con senso attenuato e scherz., anche di ragazzo (raram. di adulto) irrequieto, eccessivamente vivace o molesto: non sta mai fermo, quell’insetto! ◆ Dim. insettino, insettùccio; spreg. insettùcolo; pegg. insettàccio.