inselvatichire
(meno com. insalvatichire) v. intr. e tr. (io inselvatichisco, tu inselvatichisci, ecc.). – 1. intr. (aus. essere) a. Di animale, diventare selvatico, intrattabile; anche con la particella pron.: questo cane (si) è inselvatichito. b. Di persona, diventare rozzo, scontroso, poco socievole: com’è inselvatichito questo ragazzo! c. Di pianta, ritornare dallo stato coltivato allo stato selvatico, come avviene in molte piante coltivate (pomodoro, ecc.) quando i disseminuli, diffusi in vario modo, riproducono la specie oltre l’area coltivata. d. Di terreno, cadere in abbandono, diventare sterile, coprirsi di erbe selvatiche. 2. tr. Rendere, far diventare selvatico, riferito ad animali, persone, meno com. a piante: gatti e cani randagi che il vagabondaggio e la fame aveva inselvatichiti; l’isolamento inselvatichisce anche gli esseri più socievoli; l’insistere e l’imperversar del disastro avevano insalvatichiti gli animi, e fatto dimenticare ogni cura di pietà (Manzoni); di terreno o regione, rendere sterile, desolato: la guerra, togliendo le braccia alla campagna, l’aveva inselvatichita. ◆ Part. pass. inselvatichito, anche come agg., nelle varie accezioni del verbo.