insanabile
insanàbile agg. [dal lat. insanabĭlis, comp. di in-2 e sanabĭlis «sanabile»]. – Che non può essere sanato, quindi inguaribile, incurabile, detto di malattie e più raram. di persone o animali: piaga, ferita i., lesioni i.; essere afflitto da un’i. malattia. Per estens., di danni cui non si può porre rimedio: l’umidità ha provocato nel manoscritto guasti insanabili. Spesso fig., che non può essere eliminato o lenito, riferito a sofferenze o mali morali e sociali: esperienze che lasciano nell’animo profonde e i. tracce; un dolore, una perdita i.; dissidio i.; l’i. piaga della disoccupazione; contenti della vendetta che prendono di tutta la stirpe, e dell’i. miseria che la gastiga (Leopardi); un dissesto i., una sequenza di vendette familiari (Roberto Calasso). ◆ Avv. insanabilménte, senza alcuna possibilità o speranza di guarigione; senza rimedio: sa di essere insanabilmente ammalato; si sente insanabilmente infelice; abusi che si vanno insanabilmente diffondendo nella società.