inquisire
inquiṡire v. tr. e intr. [tratto da inquisizione, e retroformazione del part. pass. inquisito, che è dal lat. inquiisitus, part. pass. di inquirĕre «fare indagini»] (io inquiṡisco, tu inquiṡisci, ecc.; come intr., aus. avere). – Ant. e raro, indagare, studiare un problema in tutti i suoi aspetti a maggior chiarimento della verità. Più com., svolgere un’inchiesta, sottoporre a indagine allo scopo di provare o escludere responsabilità o colpa: i. una persona, o l’operato di una persona, la vita di una famiglia; in ambedue le accezioni, l’uso del trans. è raro, e il verbo si adopera più spesso come intr. (seguito dalla prep. su), per lo più con intonazione polemica o con riferimento a ricerche minuziose e maligne per la conoscenza dei fatti e dell’operato altrui, più che a serie indagini di carattere giudiziario o comunque conoscitivo: un giudice ostile e puntiglioso, che ha voluto i. su tutto il mio passato; è gente pettegola, che vuol sempre i. su tutto e su tutti; e con uso assol.: – Oh che sant’uomo! ma che tormento! ... anche sopra di sé; purché frughi, rimesti, critichi, inquisisca (Manzoni). ◆ Part. pass. inquiṡito (v. la voce).