inquieto
inquièto (raro inquèto) agg. [dal lat. inquietus, comp. di in-2 e quietus «quieto»]. – 1. a. Non tranquillo, irrequieto, in uno stato di agitazione per turbamento dell’equilibrio fisico o psichico: il malato dorme, ma è i. anche nel sonno; il bambino è stato i. tutta la mattina; è un ragazzo i., non ha mai pace (o non sta mai fermo); per estens., riferito ai momenti, alle situazioni in cui tale agitazione si manifesta: trascorrere una notte i.; fare sonni inquieti. Anche come stato abituale, di persona travagliata da problemi morali, religiosi, scontenta e insoddisfatta di sé, incapace di trovare pace e serenità: è un uomo i.; un artista i., una scrittrice i.; uno spirito inquieto. In senso più ampio, riferito a momenti della storia, della vita politica, della situazione sociale, e sim.: fu un periodo i., di agitazioni, sommovimenti, contestazioni, ecc.; si prevede un autunno i. (per es., di lotte e agitazioni sindacali). b. Preoccupato, in ansia per persona o cosa che sta a cuore, per l’incertezza e l’attesa degli eventi, e sim.: mi rende i. il non ricevere sue notizie; ero molto i. per te, sapendoti in pericolo; sono i. per l’esito degli esami; È Maddalena inqueta che si tardi (Gozzano). c. fig. Agitato, procelloso, riferito a elementi e condizioni naturali: un mare, un cielo i.; la notte era i. e minacciosa; quando dal nevoso aere inquïete Tenebre e lunghe all’universo meni (Foscolo, con riferimento alla sera). 2. Risentito, crucciato, irritato verso qualcuno (sempre seguito dalla prep. con): perché sei i. con me? che t’ho fatto?; la mamma è i. con te perché sei uscita senza prima avvertirla; ho avuto cattivi voti, e papà è molto i. con me. ◆ Avv. inquietaménte, in modo inquieto, agitato: l’ammalato ha trascorso inquietamente la notte; l’attendevo inquietamente; o manifestando inquietudine: si voltava inquietamente a destra e a sinistra.