inquadratura
s. f. [der. di inquadrare]. – 1. L’operazione di inquadrare, di collocare cioè in un riquadro, in una cornice, entro un fregio, e sim.: l’i. di una tela, di un’incisione; l’i. di una pagina, di un titolo, di una tabellina, in tipografia. 2. a. In partic., nella tecnica fotografica e cinematografica, opportuna limitazione del campo di presa (della macchina fotografica o cinematografica), in estensione e profondità, tale che le persone e gli oggetti in esso compresi risultino disposti, anche nei reciproci rapporti, in modo da ottenere un determinato effetto. Anche, il modo con cui persone, oggetti, o una scena, un paesaggio sono stati inquadrati, e l’effetto ottenuto: una bella i., un’i. perfetta, un’i. molto suggestiva. b. Per analogia, nel linguaggio della critica letteraria, rappresentazione quasi pittorica di un paesaggio o di un ambiente ottenuta con tratti rapidi ed efficaci. c. Con uso estens., in cinematografia, la durata di una singola azione ripresa senza interruzione (detta più esattamente quadro).