inoculare
v. tr. [dal lat. inoculare «innestare a occhio», der. di ocŭlus «occhio»; cfr. inocchiare] (io inòculo, ecc.). – 1. a. Introdurre nell’organismo una sostanza, in genere per iniezione o mediante scarificazione, a scopo preventivo, terapeutico, sperimentale, o anche criminoso: i. un siero, un farmaco, un virus, un veleno (per analogia, riferito ad animali, come sinon. di iniettare: la vipera inocula il veleno con i denti, lo scorpione con la coda). Per estens., introdurre, in alcune espressioni tecniche: i. germi cristallini in una soluzione, per favorirne la cristallizzazione; i. una coltura microbica, in un terreno di coltura; i. un terreno, sottoporlo a processo d’inoculazione. b. fig. Insinuare, far sorgere accortamente e quasi inavvertitamente nell’animo altrui un sentimento, in genere negativo o sfavorevole (meno com. un’idea, una convinzione, un uso, e sim.): i. il veleno del dubbio, del sospetto, dell’odio, il germe dell’invidia; i. la sfiducia, il disfattismo, il pessimismo. 2. ant. Innestare a occhio, inocchiare.