innatismo
s. m. [der. di innato]. – Nel linguaggio filos., dottrina gnoseologica, opposta all’empirismo e al sensismo, secondo cui determinate idee o principî conoscitivi sono presenti nella mente dell’uomo sin dalla nascita e non derivano dall’esperienza, ma la precedono e ne costituiscono il presupposto e il fondamento; sorta nell’antichità classica, con Platone, nel tentativo di rendere conto dell’universalità di concetti come quelli di bene, utile e in genere quelli matematici, e presente in vario modo nella filosofia antica e medievale, viene sostenuta anche dai pensatori razionalistici dell’età moderna, che tendono però sempre più a riferirla non già ad idee determinate (i. contenutistico), bensì a certe categorie di pensiero o forme di organizzazione dei dati dell’esperienza: i. platonico, cartesiano; analogam., i. pratico, che afferma il carattere innato di certi principî etici.