innamorato
(ant. inamorato) agg. e s. m. (f. -a) [part. pass. di innamorare]. – 1. agg. a. Che nutre amore o che è preso d’amore per una persona: indica sempre un sentimento d’amore intenso, che può essere incipiente, e perciò più vivo e tormentoso (non mangia, non dorme: dev’essere i.), oppure già da tempo radicato e perciò, se corrisposto, più sereno (dopo tanti anni che sono sposati, è sempre i. di sua moglie): Cantando come donna innamorata (Dante); Orlando, che gran tempo inamorato Fu della bella Angelica (Ariosto); sono innamorati l’uno dell’altra; è innamoratissimo di lei; è ancora, o non è più i., è i. più che mai; fam., è i. cotto, è follemente i.; sono i. pazzi; può indicare anche affetto e attaccamento particolarmente vivi: la nonna è i. di quella sua nipotina; con altro senso, essere i. di sé, avere un eccessivo e vano compiacimento di sé stesso, delle proprie doti intellettuali o fisiche, vere o presunte. Per estens., che ha grande passione, trasporto, simpatia per qualche cosa: è i. del mare, della montagna, dell’Italia, della Sicilia, oppure dell’arte, del bello, della musica, della pittura impressionista, o di Dante, di Goethe, di Cézanne, di Schubert, ecc.; con sign. attenuato: sono i. della mia casetta al mare. b. letter. In senso attivo, che esprime o ispira amore: se tu ci rechi la ribeba tua e canti un poco con essa di quelle tue canzoni innamorate (Boccaccio); Non ti molceva il core La dolce lode or delle negre chiome, Or degli sguardi innamorati e schivi (Leopardi). 2. s. m. Chi è innamorato, chi è acceso d’amore per altra persona: si sentiva il cuore in tumulto, come un i.; gli i. sono sempre un po’ distratti; anche, amante, fidanzato (o fidanzata), corteggiatore, spasimante: scrive tutti i giorni all’innamorata; è andata al cinema con l’innamorato. In partic., tipico personaggio serio della Commedia dell’arte, vestito alla moda e privo di maschera (detto poi, quando si costituirono i ruoli, amoroso, amorosa).