inglesorum
s. m. inv. (iron.) La lingua inglese usata con ostentazione, per enfatizzare e rendere volutamente incomprensibili concetti o fenomeni ai quali ci si potrebbe riferire in modo più sobrio e schietto. ◆ Certo il «latinorum» sta scomparendo, ma solo per essere sostituito dall’«inglesorum»: tax day, devolution, target, deregulation e via dicendo. (Cristina Taglietti, Corriere della sera, 30 giugno 2000, p. 33, Cultura) • ore e ore di commissioni, aumentate le incombenze burocratiche, gli adempimenti formali, i moduli da riempire, per poter dar senso a tutte quelle sigle, a quelle nuove parole (ripeto «parole») fino a far sentire la didattica come un’intrusa. Il tutto, ovviamente, in un didattichese cavilloso e stucchevole, farcito anche di inglesorum, che è servito a qualcuno di noi per farsi bello in collegio dei docenti, a qualche altro per sentirsi frustrato e didatticamente inadeguato, ad altri ancora per fargli capire che era ora di andare in pensione. (Luciano Campagna, Repubblica, 21 aprile 2005, Milano, p. VIII) • Sottoposti a una sorta di questionario parallelo, sei storici della lingua tentano dunque un difficile bilancio su un «nuovo politichese fatto di “inglesorum” aziendale» (Giuseppe Antonelli), o su cronisti politici che «scimmiottano sovente configurazioni testuali e sintattiche nonché stilemi presenti nella narrativa contemporanea» o ricorrono a «titolature gridate, ripetitive (sono oltre vent’anni che ci si esercita negli stessi giochini linguistici e retorici)» (Maurizio Dardano). (Lorenzo Tomasin, Sole 24 Ore, 30 marzo 2008, p. 36, Letture).
Composto dai s. m. ingles(e) e (latin)orum.