ingiusto
agg. [dal lat. iniustus, comp. di in-2 e iustus «giusto»]. – 1. Di persona, che non osserva, abitualmente o in singoli casi, i principî della giustizia e dell’equità nell’operare o nel giudicare: un giudice, un arbitro i.; un tiranno i. e crudele; per estens., un sistema fiscale i.; determinando: un padre i. con i figli; un insegnante i. con gli alunni, perché non imparziale nel giudicarli. E con riferimento a singoli comportamenti: L’animo mio ... Ingiusto fece me contra me giusto (Dante); anche in senso attenuato, per indicare mancanza di obiettività: sei i. se pensi così di lui; non essere i.!, invitando a maggiore imparzialità e serenità di giudizio. Per estens., di cose personificate: il destino è stato i. con me; soffrire per una sorte ingiusta. Come sost., persona non giusta o anche colpevole, malvagia: alla fine, i giusti saranno premiati e gli ingiusti puniti. 2. Non conforme a giustizia: una sentenza, una condanna i.; un’i. discriminazione; un provvedimento i.; per estens., immeritato: un rimprovero i.; immotivato, privo di fondamento: un sospetto i.; o sproporzionato alla colpa: una i. punizione; talora anche ingiustificato, fatto senza adeguato motivo: sono i. lagnanze. Come s. m. con valore neutro, ciò che è ingiusto, ingiustizia: essere capaci di distinguere il giusto dall’ingiusto. ◆ Avv. ingiustaménte, in modo ingiusto, contro i principî della giustizia e dell’equità: sono stato trattato ingiustamente; giudicare, sentenziare ingiustamente; o immeritatamente, senza colpa: essere ingiustamente accusato, o punito.