inghiottire
v. tr. [dal lat. tardo inglutire, der. di glutire o gluttire «inghiottire»] (io inghiótto, tu inghiótti, o, più com. nel sign. proprio, inghiottisco, inghiottisci, ecc.). – 1. Far passare il cibo o la bevanda dalla bocca nella faringe e nell’esofago (è voce dell’uso com., corrispondente al termine tecnico deglutire): ha inghiottito una ciliegia intera; i. la saliva (anche per golosità, o per imbarazzo, sorpresa, ecc.); assol.: ho mal di gola e ho difficoltà a i.; anche di animali: il serpente inghiottì la sua preda. 2. fig. Mandar giù, sopportare, subire senza reagire (torti, soprusi, e sim.): i. un boccone amaro (anche i. un rospo); quante ne ho dovute i.!; questa davvero non la voglio i.; avrebbe voluto rispondergli, ma preferì i. e tacere. In altri usi fig., assorbire, accogliere in sé, togliendo in parte o totalmente alla vista, e sim.: fu inghiottito da una voragine; scomparve inghiottito dalla nebbia; la nave fu inghiottita dalle onde; un vasello snelletto e leggero, Tanto che l’acqua nulla ne ’nghiottiva (Dante). Con senso più prossimo a quello proprio, consumare, far spendere: è stata una speculazione sbagliata, che gli ha inghiottito tutti i suoi capitali.