ingellato
p. pass. e agg. (iron.) Con i capelli intrisi di gel. ◆ Le idee di [Sebastien] Frey frullano sotto una criniera sbiondita e ingellata che ha già fatto moda. Alla Buffon? Sbagliato. Arrota la erre e i concetti: «Sono già tre anni che porto i capelli così. [Gianluigi] Buffon è arrivato dopo. Sono andato dal barbiere e gli ho detto: fammi qualcosa di speciale». Ne è uscito il look giusto. «Io mi piaccio così». (Gaia Piccardi, Corriere della sera, 22 gennaio 2000, p. 44, Sport) • Le telecamere che lambiscono le scuole non ci rimandano altre immagini, se non quelle di branchi di adolescenti che ostentano jeans strappati con mutanda griffata a mo’ di accessorio, magliette malmesse, piercing in bella vista su ombelichi al vento o incastrati nelle narici, creste ingellate a coprire cervelli sempre più omologati. E mentre rivendicano la libertà di vestirsi a proprio piacimento, ricascano inconsapevoli in un rito che ha il sapore di un’iniziazione barbarica o di un’integrazione al consumismo più acritico. (Mina, Stampa, 16 ottobre 2004, p. 1, Prima pagina) • È stato il primo dualismo della porta: uno doveva scegliere, o uno o l’altro. Due tipi diversi, rivali per tanti anni, in competizione perenne per un posto. Bisognava darsi una regolata: la maglia con lo sponsor Misura o quella con Ariston. Era una scelta di vita: il caschetto di Walter [Zenga] e la chioma ingellata di Stefano [Tacconi]. (Beppe Di Corrado, Foglio, 1° dicembre 2007, Inserto, p. IX).
Derivato dal s. m. inv. gel con l’aggiunta simultanea del prefisso in- e del suffisso -ato.