informale
agg. [comp. di in-2 e formale1, sull’esempio del fr. informel nel sign. 1, e dell’ing. informal nel sign. 2]. – 1. Nella storia dell’arte del sec. 20°, termine con cui (in contrapp. a figurativo) è qualificata una corrente artistica (arte i.) – di particolare rilievo in campo pittorico (pittura i.) ma con interessanti manifestazioni anche nel campo della scultura (scultura i.) – che esclude la rappresentazione di una forma definita e oggettiva; sviluppatasi dopo la seconda guerra mondiale, esalta nell’opera, in opposizione al costruttivismo geometrico astrattista, l’importanza della materia e del gesto, considerando l’opera d’arte come un blocco di realtà a sé, diversa (altra) da quella dell’esperienza quotidiana e soprattutto sganciata da ogni esperienza artistica anteriore. Analogam., con riferimento alle opere e agli artisti: un dipinto i.; in bassorilievo i.; un pittore i. (o, come sost., un informale, gli informali). 2. Non ufficiale; detto soprattutto (per diretta influenza dell’analogo uso inglese), nel linguaggio diplomatico e giornalistico, di conversazioni o colloquî a carattere privato, e perciò non impegnativi e compromettenti, che si tengono in ambienti o durante incontri ufficiali, a titolo di orientamento senza verbalizzazione. In senso generico, una riunione i., un incontro, un colloquio i., a carattere non ufficiale, privi di formalità burocratiche; per estens., semplice, amichevole, alla buona, riferito a rapporti tra persone (mi ha ricevuto, ha conversato con me in modo del tutto i.), o comune, di tutti i giorni, riferito all’abbigliamento (è venuto alla festa con un abito molto informale). ◆ Avv. informalménte, in modo informale, cioè non ufficiale, o privo di formalità: riunirsi, incontrarsi informalmente.