infiltrazione
infiltrazióne s. f. [der. di infiltrarsi]. – 1. a. L’azione, il fatto di infiltrarsi, soprattutto di liquidi, e l’umore stesso infiltratosi in o attraverso un materiale: macchie di umidità provocate da infiltrazioni d’acqua nei muri esterni, o attraverso il soffitto; dare tempo alle i. di asciugarsi; acque d’infiltrazione, acque che circolano nel sottosuolo, dove giungono attraverso strati superficiali permeabili. Nella pratica agraria, sistema per infiltrazione, particolare metodo di irrigazione in cui l’acqua dei solchi si infiltra nei rialzi del terreno su cui stanno le colture erbacee; nel caso di colture arboree, l’acqua viene indirizzata in piccole depressioni scavate intorno alle piante. b. In petrografia, il depositarsi di materia minerale fra i grani e le porosità di una roccia a causa di una permeazione o percolazione di acque minerali. c. In patologia, l’accumulo o il deposito nello spessore di un tessuto, o nell’interno delle singole cellule, di elementi o materiali abnormi provenienti dall’esterno o, più spesso, da altre parti dell’organismo stesso per cause varie (emorragie, infiammazioni, malattie infettive, ecc.). d. In terapia (con sign. attivo), inoculazione di sostanze, per lo più analgesici o soluzioni antibiotiche, rivolte ad agire localmente, per imbibizione, a livello di tessuti o formazioni varie. 2. fig. Penetrazione lenta e furtiva di persone singole o di piccoli gruppi attraverso uno schieramento militare, o in luoghi, ambienti, organismi da cui dovrebbero essere esclusi: un’i. nemica nelle nostre linee è stata prontamente scoperta; si sospettava l’i. di elementi sovversivi, o di agenti segreti, nella nostra organizzazione. Anche di idee o notizie che riescano a penetrare di nascosto e inavvertitamente in un luogo.