infermare
v. tr. e intr. [dal lat. infirmare «indebolire», der. di infirmus (v. infermo] (io inférmo, ecc.), letter. – 1. tr., non com. a. Rendere infermo, far ammalare: un clima malarico che inferma gli abitanti della regione; anche fig.: Era il disio che l’alma dentro inferma (Ariosto). b. ant. Infirmare, cioè scemare l’autorità o l’efficacia di qualche cosa, invalidare: i. un’asserzione, una testimonianza; i. la validità di un atto. 2. intr. (aus. essere) Divenire infermo, ammalarsi: per il grave dolore infermò; i. a morte; la reina di Francia infermò gravemente (Boccaccio). Meno com. con la particella pron., infermarsi. ◆ Part. pass. infermato, anche come agg., colpito da infermità (detto di una persona o di una parte dell’organismo).