infantilizzare
v. tr. Far regredire qualcuno allo stato infantile, considerarlo sprovvisto di capacità critica. ◆ Con un articolo che ha suscitato reazioni aspre e le ha creato molti nemici, [Susan Sontag] ha accusato i commentatori politici di «infantilizzare» il pubblico ed ha invitato gli americani a non farsi travolgere dalla «stupidità». (Repubblica, 29 ottobre 2001, p. 23, Cultura) • «Mentre la maggior parte degli stati europei hanno compreso che bisogna ridurre la sfera statale e concedere sempre più fiducia a ciascuno degli individui, quello francese al contrario è uno Stato che ingrossa in continuazione, entra nelle nostre vite, ci sorveglia, ci dice persino: non devi ingrassare, non devi bere, non devi fumare... una specie di campagna di buoni sentimenti che ci protegge in permanenza contro noi stessi. E questo è grave perché a forza di deresponsabilizzare l’individuo lo si infantilizza, lo si prende per un bebè» [Mathieu Lain intervistato da Domenico Quirico]. (Stampa, 12 marzo 2006, p. 9, Estero) • La psicologa Anna Oliverio Ferraris però mette in guardia: «Tutto bene, benissimo, ma solo se non diventa un’abitudine. Durante l’allattamento può avere un senso, ma poi il bimbo deve imparare gradualmente a dormire da solo». I rischi? Per i pupi: «Infantilizzare i propri figli li rende fragili». Per mamma e papà: «Alla lunga la coppia scoppia». (Alessandra Mangiarotti, Corriere della sera, 1° maggio 2008, p. 26).
Derivato dall’agg. infantile con l’aggiunta del suffisso -izzare.
Già attestato nella Stampa del 17 novembre 1996, p. 1, Prima pagina (Barbara Spinelli).